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Ketty Messina

Ceramiche artistiche

Fasi di lavorazione

La realizzazione di un oggetto in ceramica prevede varie fasi di lavorazione ben distinte a cui bisogna porre la massima accortezza per ottenere un prodotto il più perfetto possibile.

Maiolica o " Faenza" , Questi due termini indicano un medesimo tipo di vasellame caratterizzato da un corpo ceramico poroso , rivestito prevalentemente ad immersione,di uno smalto stannifero o piombico. E' anche un termine usato anticamente per definire quei prodotti ceramici provenienti dall'isola di Maiorca, Nello studio della ceramica antica il termine è spesso abbinato alla parola "arcaica" "(maiolica arcaica)" semplicemente per dire che si tratta di una tipologia della ceramica medievale.

Spesso erroneamente, anche sui dizionari, viene considerata maiolica tutta la ceramica di terracotta smaltata o un oggetto di tale materiale, ma in realtà ci sono tre passaggi fondamentali che identificano questo metodo decorativo: infatti l'oggetto biscotto (cioè già cotto una prima volta) viene smaltato, "decorato soprasmalto" e spruzzato di un sottile strato di cristallina-vetrina trasparente (fase caratterizzante). Senza quest'ultima fase si avrà una mezza maiolica o detto più semplicemente una decorazione soprasmalto.

Foggiatura dell'oggetto

Lavorazione dell'argilla

Selezionata e ripulita, si procede a impastare l'argilla. Questa fase tende a eliminare eventuali bolle d'aria e a renderla compatta, per prevenire il formarsi di crepe nel prodotto finito. 

Modellazione

Un'arte tanto antica ha accumulato nei secoli varie tecniche di modellazione. Tra di esse ricordiamo:

Modellazione a mano libera

È la più antica ed è simile a quanto fanno i bambini quando giocano con la plastilina: si prende una porzione di argilla e, con il solo uso delle mani, si modella la forma desiderata. È possibile avvalersi dell'ausilio di alcuni strumenti, come le stecche o gli occhielli per le rifiniture dell'oggetto modellato.

Modellazione a colombino

Questo tipo di modellazione, chiamata anche a lucignolo, prevede l'uso e l'assemblaggio dei colombini di argilla. Si dividono blocchi di argilla delle dimensioni di un sigaro e si stendono con i palmi delle mani, ottenendo dei lunghi cilindri simili a lunghi grissini. Si arrotolano questi colombini gli uni sopra gli altri, si uniscono fra di loro e si lisciano per ottenere una superficie compatta. Con questa lavorazione, ugualmente antica, si modellano soprattutto vasi e ciotole.

Modellazione a lastre

Si prende un pane d'argilla e se ne tagliano lastre di spessore omogeneo usando un filo o stendendole con un matterello. Successivamente le lastre vengono tagliate a stampo oppure giuntate tra loro con l'aiuto di incisioni spalmate con barbottina.

Modellazione al tornio

È usata soprattutto per la produzione di vasellame in cui vi sia una simmetria rispetto all'asse di rotazione. Il tornio è un formato da un supporto girevole, simile ad un piatto la cui velocità viene stabilita tramite un pedale, come nel tornio antico, o tramite motorino regolato da reostato, ai giorni nostri.

Si pone una data massa di argilla al centro del piatto girevole, avendo cura di posizionarla perfettamente in centro. Quindi si modella con uso delle mani o di altri strumenti mentre si regola la rotazione del tornio stesso. La massa di argilla che si è deciso di usare all'inizio deve essere sufficiente a formare tutto l'oggetto, dal momento che non è possibile aggiungerne in corso d'opera senza pregiudicare la forma data con la modellazione. Questo non è vero in termini assoluti, per vasi di grandi dimensioni, con altezze e diametri superiori agli 80 cm è comune nei tornianti professionisti la pratica di aggiungere colombini di terra all'oggetto in formatura e proseguire nella lavorazione per raggiungere dimensioni notevoli.

Modellazione a stampo

In questa modellazione si prepara, anzitutto, uno stampo in gesso, che replica l'oggetto che si intende riprodurre. Quindi vi si cola dentro argilla liquida chiamata anche colaggio e dopo un tempo adeguato in cui il gesso fornisce all'oggetto sufficiente spessore, assorbendo l'acqua del colo, il colaggio superfluo viene versato e si attende pazientemente che l'oggetto asciughi. Viene quindi estratta dallo stampo e rifinita a mano. Dopo un tempo utile all'asciugatura, il pezzo verrà poi messo in forno per la 1ª cottura (biscotto).

Vi sono altri tipi di formatura con stampo in gesso a calco, si forma una lastra di argilla di circa 10/15 mm di spessore a seconda della grandezza del pezzo, si procede fornendo una pressione omogenea all'impasto argilloso per non variare gli spessori dell'oggetto da riprodurre sino a coprire tutta la superficie dello stampo.

Un altro procedimento è chiamato a pressatura (o procedimento RAM). Viene usata argilla più dura e vengono usate due matrici di stampo, una maschio e una femmina, e una che si incastra sull'altra lasciando all'interno il vuoto che viene occupato dall'argilla. Gli stampi si montano su una macchina che si chiama pressa, ponendoli uno di fronte all'altro, con una dose di argilla sufficiente per foggiare l'oggetto quando la macchina inizia il suo ciclo. Le due superfici si avvicinano e foggiano l'argilla all'interno dello stampo.

spolvero

bozzetto

L’essiccazione: è una parte molto delicata in cui il pezzo rischia di incrinarsi, creparsi, incurvarsi o addirittura rompersi. quando il lavoro è terminato si procede all’essiccamento che deve essere tanto più lento, quanto più il pezzo è ricco di sporgenze e spessori diversi. ad esempio in una figura in cui la mano sia appoggiata al fianco con il gomito in fuori, si potrebbero avere dei distacchi in corrispondenza ai punti con spessori ridotti, questo dato che il braccio si secca e perciò ritira più velocemente del resto del tronco. Pertanto per farlo asciugare gradatamente, bisogna tenere coperto con un nylon la figura, tenendolo sollevato solo un po' verso la base, in modo che l’umidità fuoriesca più lentamente, cercate di non avere mai fretta nell’essiccare i vostri lavori.

Nel caso invece di piastre, queste vanno distese su delle tavole in compensato o truciolare o legno o addirittura si presta molto bene il poliuretano, però che sia di uno spessore adeguato per non incurvarsi. tra la piastra ed la tavola va’ sempre messo un foglio di carta, in modo che la piastra abbia modo di ritirarsi non trovando una superficie che inumidita la trattenga. Di tanto in tanto la piastra va’ rigirata, senza prenderla con le mani, ma mettendoci sopra un’altro foglio di carta e poi una tavola, capovolgendo il tutto e tirando via la tavola che stava sotto.

infornata di prima cottura

dopo la prima cottura

Cottura: altro punto molto importante in cui si possono avere, belle ma anche brutte sorprese, a causa di crepe negli angoli di una cornice quadrata, oppure dalla scoppio di un pezzo causato da bolle d’aria rimaste intrappolate dentro l’impasto, o ancora curvature di pezzi propensi quali parallelepipedi stretti ed alti o sporgenze troppo lunghe quali braccia di figure. Alla curvatura si può ovviare coricando i pezzi in modo che poggino per la lunghezza in più punti possibile, oppure mettendo dei sostegni quali le colonnine in refrattario da forno. Normalmente la cottura del crudo in forni elettrici per hobbisti, impiega per arrivare a temperature intorno ai 980°  7/8 ore e 8/9 ore per il raffreddamento. Durante la salita e la discesa l’argilla passa per il suo punto critico che si aggira attorno ai 500 gradi, per effetto dell’evaporazione dell’acqua di porosità, che durante l’essiccazione non ha potuto evaporare, perciò quando ci si avvicina a questo punto bisogna che la temperatura salga più lentamente, magari facendo rimanere in stallo il forno per qualche minuto, passati i 600° si può salire più rapidamente. Fatevi sempre dire il punto critico dell’impasto che usate e la temperatura ottimale per cuocerlo.   





SMALTATURA

Dopo la prima cottura gli oggetti possono essere sottoposti alla smaltatura che viene effettuata manualmente per immersione dell'oggetto in una soluzione acquosa di smalto. Lo smalto è costituito da una composizione di vetro , di opacizzanti e di fondenti finissimamente macinati in un apposito mulino, nel rapporto di composizione dato dalla temperatura a cui lo si dovrà sottoporre. La smaltatura puo' essere anche effettuata con aerografo in una apposita cabina. Essa serve a rivestire la superficie dell'oggetto sulla quale sara' poi applicata la decorazione.

 

smaltatura 

oggetto smaltato

decorazione

infornata di seconda cottura

Decorazione

Dopo la cottura il pezzo è pronto per essere decorato, prima però deve essere pulito da eventuale polvere, con dell’aria compressa o con una spugna umida, quando fate questa operazione cercate di non tenere troppo con le mani l’oggetto, in modo da evitare che il grasso delle mani possa chiudere dei pori del biscotto e perciò impedire alla cristallina di venire assorbita uniformemente.

Matite per ceramica, sono usate come delle normali matite colorate e perciò di facilissimo utilizzo.

A pennello, è il più diffuso metodo di decoro però comporta una certa pratica, i colori in questo caso si usano quelli in polvere successivamente sciolti nell’acqua e distesi con pennelli morbidi. Si possono realizzare naturalmente tutti i decori che vediamo di solito su ceramiche, ma anche per fare delle trame o degli sfondi di fantasia di grande effetto.

Spugnetta, è un decoro con cui di solito si fanno bordi di piatti vasi o altro. Si prende una spugna piccola e magari ritagliata con qualche forma e dopo averla immersa nel colore sciolto nell’acqua la si strizza leggermente e la si picchietta sulle parti da fare. Con questa tecnica si possono ottenere dei bellissimi fondi policromi.

Spolvero, questa non è una tecnica di decoro ma solo di tracciatura e viene usata quando un disegno deve essere ripetuto più volte. Quello che serve sono: un foglio di carta oleata (tipo quelli usati per incartare la carne) o di carta da schizzi, su questo foglio verrà fatto il contorno del disegno su cui poi si faranno i fori, di spessore di un ago da cucire,  i fori devono essere a breve distanza in modo che la traccia sia ben leggibile. La seconda parte, quella della tracciatura, si fa’ mettendo in un sacchettino di tela fine, del carboncino ridotto in polvere, il sacchetto deve essere ben chiuso, con questo si picchietterà sopra il foglio di carta bucato, (che a sua volta è stato posto sul biscotto da decorare) il carboncino che passerà attraverso i buchi lascerà sul biscotto una traccia che dopo la cottura sparirà, su questa si passerà sopra con il pennello ultimando così il disegno vero e proprio.

Decoro sotto cristallina, di solito questo tipo di decoro va’ fatto su pezzi in terraglia, perché la base bianca fa’ risaltare i colori anche i più tenui. Qualunque sia la tecnica usata per decorare sotto cristallina i colori dovranno essere fissati definitivamente al supporto con un sottile strato di cristallina, lucida o opaca. Per applicare la cristallina bisogna immergere l’oggetto in un recipiente in cui sia stata sciolta e setacciata con un setaccio a maglie fini. Se non si ha una quantità di cristallina adeguata, la si può spruzzare con una pistola aerografo. Lo spessore della cristallina deve essere di circa mezzo millimetro. A questo punto il pezzo va’ pulito dalla cristallina o dallo smalto nei punti in cui poggia sulle piastre in modo che lo smalto fondendo non si attacchi, questa operazione va’ fatta con un raschietto. Dopo questo va’ messo in forno e cotto alla temperatura adatta alla cristallina usata, mediamente tra i 940° ed i 980°.

Decoro su maiolica, la maiolica sarebbe uno smalto bianco sopra il biscotto rosso tipo “cotto”, ma ormai viene chiamata maiolica anche lo smalto bianco messo sulla terraglia. La proprietà più importante della maiolica è che rende i colori del decoro molto più vivi della pittura sotto cristallina. Si procede così, prima si applica lo smalto, preferibilmente a bagno perché rimane più compatto e puoi si decora con le stesse tecniche che si usano sotto la cristallina, ma però stavolta si fanno sopra lo smalto. La difficoltà che si riscontrerà subito è quella che il pennello impregnato di colore appena viene appoggiato sullo strato di smalto è quasi subito assorbito e pertanto le pennellate dovranno essere veloci e precise. Questa difficoltà viene superata con la pratica ed è anche uno dei fattori che rende il decoro su maiolica più pregiato.

Decoro a ingobbi, gli ingobbi sono dei colori fatti con argille che vengono prima essiccate, poi mescolate ad acqua e infine finemente setacciate in modo da ottenere un liquido abbastanza denso. Questo liquido colorato andrà applicato agli oggetti in argilla finché sono ancora allo stato cuoio, comunque si possono applicare anche su oggetti già secchi o addirittura cotti, in questo ultimo caso l’ingobbio andrà molto diluito. Lavorando con gli ingobbi può sorgere il problema del ritiro eccessivo che potrebbe far sì che l’ingobbio in fase di essicazione si stacchi dal supporto, perciò e sempre meglio provare su dei cocci le compatibilità tra ingobbi e i supporti che si vorranno usare. Altra tecnica per avere degli ingobbi colorati è quella di aggiungere a un ingobbio bianco dei coloranti come ossidi o colori per ceramica.

 

.Rigon Danilo

 

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